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Hussein è la luce della guida e la nave della salvezza

Chi è Hussein?

Dio, l’Altissimo ha inviato molti profeti per condurre e guidare l’umanità. Alcuni di loro brillano come stelle luminose nel cielo della profezia, e 5 di loro sono i più alti e importanti, e sono chiamati i profeti incaricati di una missione altamente importante. Loro sono: Noè, Abramo, Mosè, Gesù e infine, Muḥammad Mustafà (pace su di loro), che è il Sigillo dei Profeti.

Tra questi profeti, c’è un rapporto speciale tra Gesù e Muḥammad, anche se separati da 600 anni. Gesù, figlio di Maria, è lodato nel Corano con titoli come “Confermato dallo Spirito Santo” e “Parola di Dio”. Muḥammad, annunciato da Gesù, è descritto come “la misericordia per i mondi”.

Muḥammad sposò la figlia Fatima con il cugino Ali ibn Abi Talib. Da questa unione nacquero Hassan e Hussein. Il Profeta definì la loro famiglia “faro della guida” e raccomandò l’amore per loro come ricompensa della sua missione.

Alla fine della sua vita, al ritorno dal pellegrinaggio, presentò Ali come suo successore a Ghadir-e Khum. Dopo la sua morte, l’Islam fu deviato dalla retta via da coloro che misero da parte l’Ahl al-Bayt.

Yazid ibn Mu‘awiyah si autoproclamò califfo nel 60 Egira e chiese a Hussein di giurargli fedeltà. Hussein rifiutò, lasciò Medina per Mecca, e poi si diresse a Kufa su invito della sua gente. Yazid lo bloccò nel deserto di Karbala, privandolo dell’acqua.

Il 10 di Muḥarram dell’anno 61 Egira, giorno di Ashura, Hussein e i suoi 72 compagni affrontarono l’esercito nemico di 30.000 soldati. Tutti vennero martirizzati, tra cui il fratello ‘Abbas.

L’esercito di Yazid commise atrocità, mutilando i corpi e catturando le famiglie. Le portarono a Kufa e poi a Damasco.

Un cristiano, Wahab ibn Abdullah, combatté per Hussein e fu martirizzato. Sua madre ributtò la testa del figlio dicendo: “Noi non ritiriamo ciò che diamo sulla via di Dio”.

Ashura rappresenta l’essenza dell’Islam: conoscenza di Dio, abnegazione, coraggio, libertà e umanità. I musulmani sciiti vedono Hussein come simbolo della libertà, e ogni anno lo commemorano, mantenendo viva la sua memoria come luce guida fino al Giorno del Giudizio.

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