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Storia del Karbala

In concomitanza con Arbaeen Hosseini, è stato preparato un opuscolo in italiano per informare i non musulmani in Italia della rivolta dell’Imam Hussein (AS) e dell’incidente di Karbala. Trovete sotto il testo dell’opuscolo.

Nel nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso. 

Siamo qui riuniti per rendere omaggio a una personalità grande e universale figura.

Un personaggio che è stato ucciso nel mese di Gennaio dell’anno 626. Ma il suo nome e la sua memoria sono ancora vivi, come quelli di Gesù Cristo.
Ci siamo riuniti oggi per piangere “Imam Hussein, nipote “del nobile profeta dell’Islam Muh’amm’ad” e figlio “dell’Imam Ali e della nobile Fatima”.

Potrebbe darsi che vi chiediate del “perché” di questo nostro gesto?

Risponderemo: Perché egli insieme ai suoi figli e fratelli e decine dei suoi migliori compagni vennero circondati, in una calda giornata in un deserto chiamato K’arb’ala, e li vietarono l’accesso all’acqua. Li uccisero, decapitarono, saccheggiarono le loro tende e dandole poi fuoco. Preso in ostaggio le loro donne e ragazze portandole di città in città mentre avevano fissate le teste dei morti sulle lance!

Se si chiedesse ancora, qual era la loro colpa?
Risponderemo: “La loro colpa era che volevano la libertà”.
Non volevano arrendersi a un re autoproclamato di nome “Y’azid” e a suo padre  “Mu°awiy’a”, che erano persone di violenza, di schiavitù e di corruzione morale e deviavano la religione dell’Islam dal suo percorso principale, per cui non volevano arrendersi e giurare loro la fedeltà.

La gente della città di Kufe in Iraq scrisse delle lettere all’Imam Hussein invitandolo ad andare in quella città per salvarsi dalle mani sanguinose di Yazid e a diventare la loro guida. Ma lungo la strada dalla città di Medina in Arabia a Kufe in Iraq, l’esercito di Yazid circondò lui, la sua famiglia e i suoi compagni, che non avevano nessun equipaggiamento militare, e volle costringerlo a giurare fedeltà a Yazid. Ma Imam Hussein non si cedette a tale oppressione. Egli li consigliò per primo. Recitò loro dei versetti del sacro Corano e delle parole del nobile Profeta, ricordando la sua posizione presso Dio e il Suo Profeta. Li ammonì del castigo di Dio. Egli propose persino di essere lasciato libero per andare a un luogo lontano e non avere a non avere nulla a che fare con loro. Ma Yazid e i suoi funzionari volevano solo che Hussein riconoscesse confermasse la loro crudeltà, oppressione, ingiustizia e corruzione.

Ma le parole dell’imam Hussein e di sua sorella (Z’ain’ab) furono le seguenti:

  • Se la comunità musulmana si arrendesse a un governatore come Yazid, si deve dire addio all’Islam [cioè si deve assistere alla fine dell’Islam].
  • Io non sono risorto a causa dell’egoismo e dell’ebbrezza, dell’arroganza e della superbia, della corruzione e dell’oppressione;
    Piuttosto, ho rifiutato la sottomissione a un tiranno solo per riformare gli affari della comunità [dei seguaci] di mio nonno.
  • O Yazid! Impiega tutto il tuo inganno e usa tutti i tuoi sforzi per servire e adopera la tua massima abilità (usa tutto ciò che puoi per sopprimerci, ma sappilo) Giuro su Dio, non potrai far scomparire né la nostra memoria né il nostro messaggio (nonostante i tuoi sforzi e il tuo desiderio, rimarranno eterne la nostra religione, memoria e via).
  • Ci saranno delle persone rette e giuste tra noi la famiglia del Profeta [Ahl ul-Bayt] in ogni generazione che annulleranno le deviazioni, distorsioni e i trucchi che i fanatici esageratori (amici ignoranti) e gli eretici (nemici intelligenti) introducono nella nostra religione e al nostro sentiero e obiettivo.
  • Non vedete che la verità non viene rispettato e praticato e il falso non viene proibito? Sarebbe giusto se il vero credente, in un tempo e circostanze simili, desiderasse la morte e l’incontro con Dio!
  • Non considero la vita con gli oppressori nient’altro che una vita dolorosa e turbolenta e la morte (in questo tempo) nient’altro che felicità.
  • Sappiate che una persona la cui madre è un’adultera e ha partorito un figlio attraverso l’adulterio, il cui padre è ignoto e attribuito a una persona diversa; (ore tale persona) mi ha posto tra due vie: o mi sfileranno addosso una spada e uccideranno me, o dovrei accettare l’umiliazione, la vergogna e la resa; Mentre l’umiliazione e la vergogna sono lontane da noi; e Dio, il Suo Messaggero e le persone pure non le condividono su di noi 

E l’esercito di Yazid attaccò Hussein e i suoi compagni. Hussein e i suoi compagni erano circa settanta persone mentre l’esercito di Yazid contava di decine di migliaia combattenti. Ma Hussein e i suoi compagni combatterono coraggiosamente finché non furono tutti martirizzati. I soldati dell’esercito di Yazid ucisero persino un bambino di sei mesi di Hussein, tra le braccia di suo padre.

Il nobile profeta Muh’ amm’ad aveva detto di suo nipote Hussein:

  • Hussein è di me e io sono di Hussein.
  • Che Dio ami chi ama Hussein.
  • Hossein è il signore dei giovani del Paradiso.
  • Hussein è il faro della guida e la nave di salvezza.
  • Chi Dio vuole il bene per lui, pone l’amore di Hussein nel suo cuore.
  • Nel Giorno del Giudizio, ogni occhio piangerà, eccetto l’occhio che ha pianto nella disavventura e nel lutto di Hussein, quell’occhio sorriderà nel Giorno della Resurrezione e riceverà la buona novella delle benedizioni del Paradiso.
  • Per il martirio di Hussein, c’è un calore nei cuori dei credenti che non si raffredderà mai.
  • Chi è ostinato contro Hussein, possa Dio vietargli l’ingresso al Paradiso.
  • Indubbiamente, Hussein è una delle porte del Paradiso.

… E quando Gesù Cristo piange per Hussein:

Gesù (mentre passava per K’arb’ala) si sedette e cominciò a piangere, e i discepoli si misero a piangere; Ma non sapevano il motivo del pianto di Gesù. Perciò gli chiesero: “O spirito e parola di Dio, qual è la ragione per cui piangi?”

Gesù rispose: “Sapete che terra è qui?” Dissero di no. Quindi egli disse: Qui è la terra dove verrà uccisoe sepolto il figlio del

Messaggero di Dio, Ahm’ ad (pace e benedizioni di Dio su di lui e sulla sua famiglia) e il figlio libero di una donna pura e libera da ogni cattiveria e malvagità, che è come mia madre (Maria).

Dunque vi chiediamo:

Volete anche voi seguire Gesù Cristo?

Allora unitevi a noi e piangiamo insieme nel segno di lutto per Hussein per partecipare nella sua grande lotta contro l’ingiustizia, l’oppressione e la corruzione.

Noi avremo una simile cerimonia, ogni anno in questo giorno.

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