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L'Imam Hussein

Nel Nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso

Siamo qui riuniti per rendere omaggio a una personalità grande e universale figura.

Un personaggio che è stato ucciso nel mese di Gennaio dell’anno 681 (circa 1400 anni fa)! Ma il suo nome e la sua memoria sono ancora vivi, come quelli di Gesù Cristo.

Ci siamo riuniti oggi per piangere Imam Hussein, nipote del nobile profeta dell’Islam Muḥammad e figlio dell’Imam ‘Ali e della nobile Fātima.

Perché piangiamo Imam Hussein?

Perché egli, insieme ai suoi figli, fratelli e compagni, venne circondato nel deserto di Karbalā. Gli fu vietato l’accesso all’acqua, venne ucciso, decapitato, le tende furono saccheggiate e incendiate, le donne prese in ostaggio e portate di città in città mentre le teste dei martiri erano esposte sulle lance.

La loro colpa?

Volevano la libertà. Non accettarono la tirannia di Yazid e Mu‘āwiya, che deviarono l’Islam dalla sua via autentica. Gli abitanti di Kufa invitarono Hussein, ma egli fu intercettato lungo la via e circondato senza possibilità di difendersi. Rifiutò di piegarsi all’oppressione e propose anche una via pacifica, ma fu ignorato.

Le parole dell’Imam Hussein e di sua sorella Zainab:

• Se si accetta un uomo come Yazid come guida, bisogna dire addio all’Islam.

• Io non sono risorto per vanagloria, ma per riformare la comunità di mio nonno.

• Yazid, potrai usare tutto il tuo potere, ma non potrai cancellare la nostra memoria né il nostro messaggio.

• Ci saranno sempre giusti tra noi che correggeranno le deviazioni nella religione.

• Quando la verità è ignorata e il falso domina, desiderare la morte per incontrare Dio è giusto.

• Vivere con gli oppressori è dolore, morire in queste circostanze è felicità.

• Una persona immorale vuole costringermi alla resa, ma noi rifiutiamo l’umiliazione. Dio, il Profeta e i puri la respingono per noi.

Lo scontro finale:

Hussein e circa settanta compagni affrontarono decine di migliaia di soldati. Tutti furono martirizzati, compreso il figlio di sei mesi.

Parole del Profeta Muhammad su Hussein:

• Hussein è di me e io sono di Hussein.

• Che Dio ami chi ama Hussein.

• Hussein è il signore dei giovani del Paradiso.

• È un faro di guida e nave di salvezza.

• Chi piange per Hussein sarà felice nel Giorno del Giudizio.

• Per il martirio di Hussein, c’è un fuoco nei cuori dei credenti che non si spegnerà mai.

Gesù Cristo pianse per Hussein:

Gesù, passando per Karbalā, pianse. I discepoli gli chiesero perché, e lui rispose: “Qui sarà ucciso e sepolto il figlio del Messaggero di Dio, figlio di una donna pura come mia madre Maria.”

Conclusione:

Volete seguire Gesù?

Allora piangete con noi per Hussein, partecipate alla sua lotta contro l’oppressione e la corruzione.

Se volete sapere di più, rivolgetevi a…

Ci ritroveremo ogni anno in questo giorno.
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